lunedì 7 luglio 2008

IL RITORNO IN MATERNITA'

Agoè, 2.07.2008


La settimana scorsa dopo la mia assenza per malattia sono tornata alla maternità di Agoè...e non è stato il massimo dei ritorni...
La coordinatrice mi ha chiesto dove ero stata se mi ero ripresa e mi ha detto perfino che voleva venire al nostro centro a vedere cos’era successo...l’accoglienza è stata molto buona...la cosa non buona è stata cosa ho visto...
Appena entrata in sala parto ho visto che una donna stava partorendo ma il bambino era di podice...dunque per un attimo sono stata al settimo cielo per la fortuna di poter vedere un parto così...in Italia non si vedono...ma subito dopo ho capito che qualcosa non quadrava e quel qualcosa era che il bambino era già morto. La mamma era stanchissima e invece di incoraggiarla le ostetriche le dicevano che non stava spingendo bene...quando il bambino è uscito si è scoperto che era anche malformato...con una malformazione alla testa...ma l’ho visto solamente per due secondi.
Non l’hanno fatto vedere alla mamma...e il secondamento è seguito in silenzio...poi il pianto silenzioso della donna...e il nulla dell’ostetrica.
Scrivo adesso e questo fatto è successo una settimana fa...ho cercato di non pensarci e solo adesso trovo un po’ di coraggio per metabolizzarlo...e il mio modo è quello di scrivere.
Non mi ha fatto male vedere il bambino malformato...ne il fatto di vederlo nascere già morto...probabilmente il suo compito era già stato svolto così...passando con la sua mamma nove mesi sempre insieme...la cosa che mi ha più sconvolto e fatto male è stata l’indifferenza delle ostetriche...i silenzi che provavano che il pianto della donna le metteva in difficoltà...il preferire l’indifferenza ad un gesto o ad una parola...sì, è vero che qui le donne sono abituate a dover affrontare tutto da sole...ma così no...il compito di un’ostetrica è quello di supportare la donna...di guidarla...nel bene e nel male...forse era meglio infagottare il neonato in modo che non si vedesse la malformazione ma farglielo vedere...in fondo è sempre suo figlio...e quella donna deve elaborare un lutto grandissimo...forse si poteva stringerle la mano...forse forse...ma la cosa è andata così...e chissà quante altre mamme che perdono il loro figlio qui riceveranno lo stesso trattamento...
Questa vicenda mi ha rattristato molto...ma mi ha aiutato a pensare che io voglio essere un’altra cosa...e non voglio aver paura nemmeno di affrontare il grande dolore di qualcun altro...

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