mercoledì 26 novembre 2008

Il ritorno

Verona, 26.11.2008


E’ un mese che sono scesa dall’aereo che dal Togo mi ha portato a Verona…mi ha portato a casa…
Ora posso scrivere la fine di questo blog…o l’inizio di una nuova avventura…chi lo sa…
Non potevo scrivere prima…non potevo scrivere del ritorno, prima di aver passato del tempo con i miei familiari…con Marco e aver visto casa sua…prima di essere stata un po’ di tempo con la mia migliore amica…prima di aver visto i miei clown…senza tutto questo non potevo dire di essere tornata a casa…
L’ultimo mese ad Agoè è stato difficile…bisogna prepararsi al distacco con le persone che hai conosciuto e con le quali hai avuto un bel rapporto…devi prepararti a lasciare un mondo, che nonostante tutte le difficoltà, ti ha accolto e accompagnato…devi prepararti ad affrontare le paure nel tornare….di quello che potrebbe essere cambiato per te o per gli altri...
Vivi là e continui a servire gli altri, ma la tua testa è già in Italia.
E’ stato bellissimo ed emozionante il giorno in cui è arrivato Marco in Africa…ho tremato tutto il giorno e poi vederlo è stato come non esserci mai lasciati…è stato ritrovare una persona che ami…è stato accoglierlo nel mondo nel quale ho vissuto sei mesi…è stato rivedere in lui lo stupore che anch’io avevo provato atterrando in Africa e vederla per la prima volta…
Da quel momento è iniziata la mia vacanza…gli ultimi dieci giorni…non sempre idilliaci…alcune dinamiche di gruppo non si potevano capire nell’arco di pochi giorni, ma io era sei mesi che le vivevo…a volte ci sono state delle incomprensioni…ma comunque per me è stato importante che lui fosse lì…accanto a me…vedeva ciò che io non avrei mai potuto descrivergli così bene…e poteva vedere l’Africa delle vacanze...quella dei posti lussuosi e l’Africa vera…quella dei poveri…quella dei villaggi…
Non avrei mai creduto che potessi essere dispiaciuta di lasciare Agoè…ma l’ultimo giorno è avvenuto proprio questo…e ho ricevuto un grandissimo affetto…abbiamo fatto una festa al dispensario per chi sarebbe partito nei giorni seguenti…ed è stata una vera e propria festa con canti e balli…con risa e lacrime…con gioia e tristezza…ma con la consapevolezza che un giorno sarei tornata lì…se non altro per le persone che ho conosciuto e che mi porto nel cuore…
Quando è stato tempo di partire per l’aeroporto i miei compagni sono tutti venuti con noi…ci hanno accompagnato fino all’ultimo metro…tra di loro c’erano persone che a breve avrei risentito e magari rivisto…ma persone che più difficilmente avrei sentito…e con cui avevo abitato per sei mesi…e magari avevo cominciato a voler bene…
Una volta salito sull’aereo rimaneva il dispiacere…ma cominciava anche l’agitazione…quella che da lì a poche ore sarei stata a casa!
Quando sono stata a Parigi il mio primo impatto è stato il freddo…c’erano solamente due gradi e io venivo da un posto dove ce n’erano 30!
Siamo saliti sul secondo aereo…e la stanchezza era tanta…mi sono addormentata un po’…ma al mio risveglio la poltrona sembrava avere le spine…non riuscivo a stare ferma…
Siamo atterrati. Bene, a quel punto speravo che le valigie arrivassero in fretta…e le mie preghiere sono state esaudite!Prendiamo le valigie ma dobbiamo farle passare sotto i raggi…nel frattempo avevo già visto tutti quelli che erano lì ad aspettarmi…e i controllori mi chiedono delle statuette che ho in valigia se sono di legno o se hanno avorio…io rispondo che è solo legno…dai veloce che devo andare di là!
Ci lasciano le valigie e finalmente dopo sei mesi io posso toccare e abbracciare le persone che amo…le persone che mi hanno sostenuto costantemente nel mio sogno…sono lì…e sono sempre uguali…sono sempre loro…!
E’ gioia pura!
Si va a mangiare…si scherza…si parla e sembra di non essere mai stata via…solo…che freddo!!!
Quel giorno ero adrenalinica… ero contenta di essere finalmente a casa…e di avercela fatta…di aver portato fino alla fine il mio impegno.
I giorni seguenti erano stati più duri…ero finalmente a casa…ma la mia testa era ancora in Africa…era ancora ad Agoè…e mi chiedevo come mai succedesse questo…dopo la tanta attesa di tornare…
Ci si sente scombussolati…ubriachi per la velocità con cui viaggia questo mondo…per la ricchezza e tutte le comodità che ci sono qui…
Era sei mesi che non guardavo la tv…e mi sembrava ci fossero solo cazzate…non mi interessava più…
I discorsi a cena o con gli amici erano molto diversi da quelli che si facevano là…in Africa si parla solo di persone malate…o che hanno problemi…o di morte…
Poi, piano piano, si ritorna ad appropriarsi della propria vita…si riprendono gli affetti…si comincia a cercare di viaggiare alla stessa velocità…si rincontrano facce amiche…e si ha meno paura…si cerca di portare testimonianza di quello che si è imparato là…si parla, piano piano, e poco alla volta,di quello che si è visto…e di quello che si è vissuto…
Sto cercando di mantenere vivi i rapporti con le persone che sono ancora là a fare i volontari…con le persone che vivono là, le stesse con le quali sono in debito per tutto quello che mi hanno insegnato…e le persone che sono tornate e che hanno vissuto con me o che io ho vissuto con loro…perché se trovi qualcuno con cui sta bene “camminare insieme è più facile che camminare da solo”!
Ora sono qui…il mio prossimo obiettivo è trovare lavoro. Ma ci sono obiettivi un po’ meno palesi…tipo essere più presente per i miei familiari…parlare di più…non mi interessano più le cose materiali…ora ho bisogno degli affetti!Voglio parlare con le persone…sentirle e farmi sentire…
E poi…ci sarà sempre una parte di me che è restata in Togo…e so per certo che il Togo ha una parte di me…un giorno tornerò là…a salutare tutte le persone a cui ho stretto la mano quel ultimo giorno e a stringerne altre di nuove…
Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuto in questa mia avventura…anche chi mi ha sostenuto con il pensiero…e ringrazio tutti coloro che mi hanno seguito su questo blog…e che mi hanno scritto…mi avete dato forza!
Ora vi chiedo solo di non dimenticarvi che il mondo che vi ho descritto esiste davvero…e noi possiamo fare qualcosa…
Dunque è la fine di questo blog?! No…è l’inizio di una nuova vita con la consapevolezza che esiste un’altra parte di mondo…e dentro me esistono tutti i suoi insegnamenti…

Merci à tous le monde!

venerdì 21 novembre 2008

Il Carcere

Agoè, 5.10.2008 

Oggi Messa in carcere...o per meglio dire preghiera in carcere visto che il prete si presenta 2 volte su 4! Praticamente vanno a fare visita ai galeotti tutti i pastori delle varie sette ma i preti cattolici no! Ma qui se provi a dire su ai preti ti rispondono che sono tutti bravi e non commettono mai peccati!

Praticamente in uno spazio molto ristretto vivono 1600 uomini...le celle sono molto piccoli e ospitano troppe persone...non riescono a sdraiarsi per dormire!

Di giorno lo spazio comune si trasforma in un mercato...dove si possono scambiare la varia merce...mentre si svolgeva la “Messa” tutto intorno il mercato continuava a funzionare...gente che vende...gente che cucina...gente che si lava! Però tutto stretto e sotto il sol leone!

Le condizioni umane per vivere non esistono...ma non so come mai non mi hanno fatto molta pena...sono restata piuttosto indifferente a questo...o forse per come ce l’avevano raccontata mi ero preparata a qualcosa di peggiore...non lo so...

Di sicuro chi riesce ad uscire da lì fa di tutto per non tornarci...o almeno spero sia così...!

Pomeriggio tranquillo in solitaria...forse troppo solitaria...mi sento in attesa...in attesa dell’arrivo di Marco e in attesa di tornare a casa mia...

Ho fatto un po’ di riflessioni...non troppo positive purtroppo...mi rendo conto che torno a casa conoscendo molto poco dell’Africa e degli africani...oltre alle persone che lavorano al dispensario non ho conosciuto altri autoctoni...

E la maggior parte delle persone che vengono al dispensario sono abituate al nostro sistema di ricevere da noi con poco o nulla in cambio...e spero e penso che gli africani non siano così!

Anche con i dipendenti del dispensario c’è stata molto poca gratuità...ad eccezione di due persone, le restanti sono sempre pronte a chiedere...

Del Togo-Stato non ho conosciuto molto..un po’ per sfortuna, vedi il disastro dei ponti che ci ha impedito di muoverci, e un po’ per impegni...

Insomma...oggi non sono riuscita a fare riflessioni positive...magari domani va un po’ meglio!

Un abbraccio

Fede

venerdì 26 settembre 2008

Hopital de BE

Agoè, 24.09.2008

E’ tardi...ma siccome so che domani sera mi collegherò ad internet voglio condividere un po’...

I giorni sono un po’ cambiati...il lunedì e il mercoledì mattina sono la prima che si alza...attraverso la città per arrivare all’ospedale di Be...il più all’avanguardia per la maternità...visto che praticamente c’è solo quella!

Stamattina sono partita...e finalmente ho potuto assistere una donna nel suo parto...mi sembrava di essere in crisi di astinenza...io adoro il mio lavoro...quindi ne sentivo proprio la mancanza...è nato un bimbo di 2kg e 400 grammi...che ha pianto quasi subito...

Nonostante sia un ospedale all’avanguardia gli strumenti che abbiamo sono una punta da bisturi per eventuale episiotomia e per tagliare il cordone e due pezzi di spago per bloccare il sangue del cordone ombelicale...tutto qui...

I giorni passano con molta attenzione a preparare le partenze...io e Ilaria siamo le uniche due che sono qui da più tempo e che a distanza di dieci giorni rientremo...ora abbiamo il compito di passare il testimone...e non è così facile considerando che delle nuove ragazze arrivate non c’è nessuno che parli o capisca bene il francese...

Oltre a questo comincio a prepararmi psicologicamente ai distacchi...a preparare le cose da lasciare e quelle da portare...il tempo passa veloce...ora più che mai...

Mi piace fantasticare su come sarà al mio ritorno...alle persone cambiate...ai nuovi equilibri che ci potrebbero essere...agli abbracci che voglio ricevere...agli abbracci che voglio dare...

A volte quando sento per telefono qualcuno di casa che mi dice che tanto racconterò tutto al mio ritorno mi sento un po’ in difficoltà...penso mi ci vorranno un po’ di giorni per metabolizzare una vita di 6 mesi qui...penso che le emozioni e i pensieri saranno tanti e si accumuleranno tutti insieme in una grande confusione...e come faranno ad uscire?! Questo lo scopriremo solo vivendo...vivendo come ho fatto in questi tempi...alla giornata...svegliarsi alla mattina e mettersi a disposizione...questo non lo vorrei perdere...

Come non vorrei perdere il fatto che niente è scontato...nemmeno un gesto d’affetto...o un attenzione...sono tutti piccoli segni di chi ci vuole bene...e non sono mai scontati...nemmeno il buongiorno al mattino anche se si vive sempre insieme...

Non sempre ho ricevuto solo cose positive in questi mesi...ma dalle cose negative che ho ricevuto ho capito come io non voglio essere!

Vi abbraccio e vi do la buonanotte!Ormai sono le23,15!

Tanto molto presto potrò darvela di persona!

Fede

martedì 16 settembre 2008

Le emozioni

Eccomi qui...
È da un po’ che non scrivo...ma ultimamente cerco di passare più tempo possibile la sera con le mie compagne di viaggio...
Mi sono resa conto che tra meno di due mesi tornerò a casa...il tempo è poco...il tempo è molto...
Se penso al tempo passato qui...alle cose fatte...alle situazioni viste...alle persone che ho incontrato...alle persone a cui mi sono affezionata...il tempo è molto poco ed è passato velocemente...e ora sta correndo come un treno!
Se penso al tempo che non ho passato a casa...a tutte le persone a cui voglio bene...e per le quali in alcune situazioni non ci sono stata...a tutti gli abbracci che non ho dato....il tempo è lunghissimo...e sono stata via troppo...
Martedì sono andata a chiedere all’ospedale di Be (ha solo il reparto di maternità) se posso stare con loro qualche giorno...e mi hanno detto di sì...quindi lunedì dovrei iniziare...
Le emozioni che sento in questo momento sono molto contrastanti...ci sono persone che qui mi hanno insegnato molto...e che mi hanno voluto bene...e che forse non avrò più occasione di rivedere una volta partita da qui...quindi da una parte sono contenta...sono riuscita a creare dei legami forti...ma dall’altra...i legami portano un distacco...e io, il più delle volte, non sono mai preparata a questo...
Ma la vita è così...è fatta di incontri e di separazioni...è fatta di “piacere di conoscerti” e “arrivederci”....sicuramente non sarà difficile come quando ho lasciato casa...il magone mi sale alla gola se ci penso...ma un po’ di magone ce l’ho anche adesso se penso che fra soli 46 giorni lascerò questo posto e alcune di queste persone...
Chi mi conosce bene sa che per me non è facile affezionarmi a metà...quindi in qualsiasi tipo di rapporto o mi lancio o non ci provo neanche...non so mantenere una piccola distanza...a chi voglio bene spiano la strada abbattendo tutte le difese...e qui per sopravvivere con almeno qualcuno devi abbattere le difese...
Ora vi lascio...vado a fare la mia solita doccia fredda...e poi a nanna che comunque domani mattina si lavora!
Vi abbraccio, egoisticamente parlando solo per avere il vostro in cambio!
Fede

venerdì 29 agosto 2008

Il mercato dei feticci

Agoè, 26.08.2008


Sta quasi per finire anche agosto...e a dire il vero non mi sono accorta che nel frattempo sia passata l’estate...troppo diversa dalle altre probabilmente...
Le nostre giornate continuano al dispensario...lunghe e intense...sono state scombussolate un po’ la settimana scorsa dall’arrivo dei container italiano...per il resto è tutto simile...la cosa che mi manca di più in assoluto è il poter staccare la testa...il giorno al dispensario...la sera a casa...mi manca il poter uscire liberamente la sera...incontrare gente diversa e parlare di argomenti vari...
Non credo sia arrivata li la notizia che il Togo è in difficoltà per le alluvioni delle settimane passate...le grandi piogge che ci sono state hanno ingrossato i fiumi che a loro volta hanno danneggiato una decina di ponti sulle strade principali che dal sud vanno al nord e dall’est all’ovest...tutto questo comporta una notevole difficoltà di spostamento considerando che sono le due strade principali e che oltre alla macchina non ci sono mezzi di trasporto validi!
Domenica volevamo infatti andare a visitare l’ospedale delle suore della Provvidenza...a Kouvè, un 50 km da qui...ma a 20 km siamo dovuti tornare indietro e rinunciare perchè sulla strada due ponti erano danneggiati e quindi non percorribili...
Abbiamo allora optato per una visita al mercato dei feticci a Lomè...in pratica il luogo dove si comprano gli ingredienti per preparare le pozioni medicali...molto simile ad un cimitero di animali...si trovano pelli di animali, teschi, serpenti imbalsamati, corna di vario genere...il tutto contornato da un odore allucinante...per ogni sorta di malattia c’è una pozione o un pezzo di animale che la può guarire...e a questo punto mi sono chiesta come mai noi avessimo aperto un dispensario in Togo...
Dopo questa simpatica visita al mercato ci siamo diretta verso la gelateria migliore del Togo...per gustarci un gelato quasi simile a quello italiano...ma essendo il primo e unico che potessi mangiare questa estate non mi è sembrato proprio così male...
Insomma una domenica pomeriggio un po’ diversa sicuramente da quelle che avrei passato a casa sul lago!
Ora vi abbraccio...
Fede

mercoledì 20 agosto 2008

L'orfanotrofio

Agoè, 18.08.2008



Niente di nuovo ultimamente...la vita scorre tranquilla tra dispensario e casa...più o meno tranquilla...o forse è la troppa tranquillità e le distrazioni inesistenti che ci fanno uscire di testa! Nel frattempo sono arrivati i volontari di Agosto che, tranne qualche eccezione, credono di essere arrivati in un all inclusive....questo ci porta più fatica e stanchezza...preparare per cinque o per dieci non è proprio la stessa cosa...!
Ma domenica è successo qualcosa...non mi chiedo perchè o per come, potrei rimanere delusa, ma Maristella ha portato me, Ilaria e Christian, un nuovo volontario, a vedere l’orfanotrofio di Lomè dove tengono i bambini abbandonati dai 0 ai 3 anni...
Che dire...siamo entrati e abbiamo sentito le voci dei bimbi che giocavano in una stanza...siamo entrati e ci siamo trovati davanti una quindicina di bambini di due o tre anni...molti avevano degli handicap o ritardi...ed è successa una cosa strana...quando i bambini ci vedono per strada o al dispensario tendono ad avere paura di noi bianchi o comunque mantengono le distanze...loro invece ci sono venuti incontro per essere presi in braccio...e poi? Poi basta...si accontentavano di questo e di poche smorfie...sorridevano e si aggrappavano a noi...se provavamo a metterli a terra si aggrappavano con i piedi alla nostra vita...era impressionante l’evidente bisogno di contatto che avevano...era commuovente e spaventoso nello stesso tempo!
Poi siamo andati al piano di sopra dove c’erano i più piccoli che stavano prendendo il biberon...
Penso che se avessi potuto me li sarei portati a casa tutti...
E’ stata una esperienza incredibile...che spero di poter ripetere prima di ripartire...
Vi abbraccio...
Fede

lunedì 4 agosto 2008

Le persone

Agoè, 3.08.2008


Eccomi ancora qui...dopo un po’ di silenzio...se devo ammettere il vero vi confesso che sono stata un po’ in crisi...con molta voglia di tornare a casa...vedendo un po’ tutto negativo...e non avevo voglia di scrivere...non mi veniva proprio...ora mi sforzo un po’ e ricomincio...giro la pagina di questa settimana...e cerco di rivedere il lato positivo delle cose...in fondo sono anche una clown...solo che è difficile esserlo lontano da tutti e tutto...senza una spalla...ora comprendo a fondo perché nei servizi ospedalieri clowneschi non si può andare da soli...è facile cadere e per rimettersi in piedi ci vuole molto più tempo...
Ma ora so che voglio restare ancora qui...perché ho ancora cose da fare e scoprire...perché ho ancora delle persone da conoscere...da incontrare...perché mi devo preparare al distacco con alcune persone che ho già conosciuto e con le quali si è creato un bel legame...perché voglio conoscere altri aspetti di me che qui ho scoperto e che solo questa situazione mi può aiutare a conoscere...
La settimana scorsa abbiamo chiuso il dispensario per un giorno e siamo andati in un villaggio ad offrire il nostro servizio...eravamo alloggiati in una scuola parrocchiale...che sono leggermente diverse dalle nostre...nel senso che non hanno mattonelle sul pavimento...le finestre sono aperte...non sarebbe insomma il posto più igienico del mondo...ma è anche vero che qui dormono nelle case di fango...quindi lo spirito di adattamento è dato per scontato....e invece no! Penso che avremmo trasferito nella scuola almeno metà degli strumenti di tutto il dispensario...per usarne neanche mezzo...e la cosa più strana è che noi non africani avremmo portato davvero poche cose e semplici...le persone che non sono stati capaci di adattarsi sono stati i medici...tutti e tre togolesi!! Al di là di questo è stata una splendida giornata...passata all’aria aperta...in mezzo alla gente...quella semplice dei villaggi...che ti sorride sempre e ti ringrazia per quello che non hai fatto...quella che non ha niente ma nonostante questo non chiede mai ma offre...
Mi stupisco sempre di più di come le persone con alcuni gesti...con alcune attenzioni ti possano cambiare la giornata...la visione negativa di un posto...o di una situazione...sono gli altri e il legame che abbiamo con gli altri a renderci forti o a risollevarci...e questo mi piace anche per il solo fatto che ci ricorda che siamo umani.

domenica 27 luglio 2008

La gita

Agoè, 23.07.2008


Di nuovo qui...a scrivervi...e pensarvi...e raccontarvi quello che io vedo...e che un’altra persona potrebbe non vedere...questo lo dovete tenere sempre presente!
Domenica abbiamo fatto una gita turistica...visto che sarebbe stata l’ultima domenica per Azzurra che è sta con noi per un mese...e che sta per scadere...
Alzataccia per la Messa alle 7...colazione e poi partenza...prendiamo la direzione verso il Benin costeggiando l’oceano. La prima città di importanza che incontriamo è Aneho...una delle 7 diocesi del Togo...e ci fermiamo per vedere la cattedrale...ma Ilaria ricorda che in questa città dovrebbe esserci in questo periodo un Don che a maggio ha sposato una sua amica...dunque proviamo a cercarlo chiedendo a un diacono di passaggio...dall’altra parte della cattedrale c’è un edificio nuovo non del tutto finito...dove sono alloggiati un gruppo di svizzeri capitanati da Don Marco di Bergamo! Trovato! Non ci conosciamo ma da buoni italiani facciamo subito amicizia...e scopriamo che questo prete abita per il momento in Svizzera ed ha il compito di seguire gli emigranti italiani in Svizzera...ci dice che in questo Paese le Chiese sono vuote...e che lui prova a costruire un oratorio partendo dall’umanità e dal gruppo...una bella idea a mio avviso che non profuma di colonialismo...
Ci invitano a fermarci a mangiare con loro...e noi restiamo volentieri...alla fine del pranzo preparano il caffè!!!
Con la promessa di rivederci e che ci vengano a trovare al dispensario ci salutiamo e ci dirigiamo verso le altre attrattive turistiche...dopo poco Aneho troviamo la statua del Togo...situata nel punto in cui il lago incontra l’oceano...con tutti i suoi colori...mi spiace solo non sia l’ora del tramonto...
Risaliamo in macchina in direzione di Afagnan...ma prima ci fermiamo al villaggio dei fabbri...dove tutti gli uomini conoscono e praticano questo lavoro...e possiamo vedere un ragazzo che plasma il ferro rovente con il martello per fare i Gon Gon...campanacci utilizzati nei riti Woudou. Come ogni villaggio che si rispetti siamo assaliti da molti bambini incuriositi dalla nostra pelle chiara...dai nostri vestiti...e dai nostri soldi...ma i bambini sono bambini...e sono belli solo per il fatto di essere bambini!
Ad Afagnan andiamo a trovare i genitori di uno scultore che vive a Lomè...il papà ci fa vedere un rito Woudou e chiede la benedizione per noi...il rito è molto semplice e consiste nel sputare alcool su un piccolo altare innalzato per i gemelli che sono nati in quella casa...
Visita all’ospedale diretto non ricordo più da che tipo di preti....e poi di corsa prima che venga buio ci dirigiamo verso il baobab più grande del Togo...e vi assicuro che è proprio immenso...il tronco non riesce ad essere abbracciato da 15 persone messe insieme!
Una giornata molto positiva e rilassante...all’aria aperta...guardando il sole in ogni sua sfaccettatura...guardando l’Africa con gli occhi di una turista...pieni di curiosità e ammirazione...e questa cosa mi ha fatto bene al cuore!
Vi abbraccio da questo luogo pieno di colori!
Fede

giovedì 17 luglio 2008

La realtà dei fatti

Agoè, 13.07.2008


Mi trovo qui stasera a scrivere al computer un mio sfogo...sì...era da molto che non lo facevo...ma le riflessioni di questi giorni mi tormentano...e un modo per affrontarle come ormai sapete è scrivere...
Il popolo togolese...ma penso più in generale il popolo africano non è cattivo...non è malvagio...è pieno di sorrisi...ricco di ospitalità...ma vive la vita giorno per giorno...”oggi ho da mangiare il poco che ho e mangio...domani si vedrà”...quindi quando trovano qualcuno che gratuitamente dona loro soldi o cibo...un pochino ne approfittano...è come se noi scoprissimo che un benzinaio ha lasciato la pompa aperta...faremo il pieno a tutte le macchine che abbiamo...con tutto quello che costa poi adesso! Lo stesso fanno loro...e si passano anche parola...ma la cosa che mi sconvolge è la semplicità di come si danno i soldi alla gente qui...senza verificare l’effettivo bisogno...o senza provare a trovare una soluzione alternativa...in fondo quando tu dai dei soldi a una persona cos’hai costruito con questa?! Per me solo un rapporto di dipendenza...perchè tornerà a chiedere...se tu doni del carbone che possa vendere o le fai un prestito per aprire qualche tipo di attività...allora sì che rendi la persona e le persone intorno a questa davvero indipendenti...
Accetto che si diano i soldi a persone con handicap che impediscano di lavorare...o persone veramente malate...ma tutti quelli in buona salute perchè?!ecco...dentro di me nascono le prime complicazioni...le prime contraddizioni non capite...”non è tutto oro quello che luccica”...e le cose che per me non vanno siamo noi a farle...non loro...
Allora che ci sto a fare qui?! La mia esperienza...provare a crescere un po’...allenare l’attenzione verso l’altro...che non per forza deve essere di colore perchè sono qui...imparare il più possibile dalle ostetriche...dalle persone che incontro...imparare a scegliere i comportamenti che sono giusti da adottare e quelli che no...e imparare a non giudicare questi ultimi...è difficilissimo...credetemi!
Quindi boh...probabilmente sono riflessioni che mi porterò anche a casa...non importa...l’importante è pensare...perchè faccio questo?
Buonanotte e sogni d’oro...
Vi abbraccio!
Fede

lunedì 7 luglio 2008

SARA



Agoè, 06.07.2008


Ho chiuso l’ultima mail un po’ di fretta...ma certe cose sono difficili da spiegare di per sè...figuriamoci i sentimenti che si provano in quell’istante...
Ma l’Africa è così...ti fa vedere un fatto che ti fa piangere e che ti dona sentimenti contrastanti e ti regala poi un motivo per sorridere e per far festa!E’ quello che è successo ieri al dispensario...o meglio la notte prima...
Elisabeth è la nostra infermiera dell’accueil...che da 20 giorni era a casa in congedo visto che era a termine di gravidanza...questa ragazza ha una storia triste alle spalle...ha portato a termine due gravidanze...ma non ha figli...il primo l’ha perso che era ancora in pancia...il secondo mezz’ora dopo il parto...non ci sono problemi di sangue tra lei e suo marito...o malattie congenite che facciano pensare che non possa avere figli sani...eppure le cose sono andate così...
Quindi questa era la sua terza gravidanza...attesa e preziosa...e a vedere Elisabeth non si direbbe che ha passato tutto questo...sul suo viso c’è sempre un sorriso...e sulle sue mani sempre una coccola...
Sapevamo già quindi che a giorni doveva nascere Sara...e sapevamo il nome...cosa strana qui...mai una donna decide il nome di suo figlio prima di vederlo...questo da l’idea di quanto grande era l’attesa...
E Sara è arrivata alle 4 di mattina di sabato 5 Luglio...e sta bene...sana come un pesce e bella come una principessa...ha passato la sua prima mattina di vita al nostro dispensario...perchè non volevamo succedesse nulla e poterla tenere sotto occhio...ma sta bene...e la mamma ora ha un sorriso ancora più bello...ancora più grande nonostante il grande dolore e la grande stanchezza...e per la prima volta abbiamo visto un papà che ha manifestato le sue emozioni...che camminava due metri sopra di noi...e che prendeva in braccio sua figlia...e che non gli importava di che sesso fosse...ma la cosa più importante era che fosse sana e viva!
Non ero all’ospedale e non ho assistito al parto...ma la felicità che si respirava al dispensario ieri mattina non potete nemmeno immaginarla!
La vita e la salute sono i doni più preziosi che abbiamo...e sono gli unici mezzi necessari per poter essere utili agli altri...e non c’è gioia più grande che la felicità condivisa...questa è la lezione che ho imparato oggi!
Vi sorrido!
Fede

IL RITORNO IN MATERNITA'

Agoè, 2.07.2008


La settimana scorsa dopo la mia assenza per malattia sono tornata alla maternità di Agoè...e non è stato il massimo dei ritorni...
La coordinatrice mi ha chiesto dove ero stata se mi ero ripresa e mi ha detto perfino che voleva venire al nostro centro a vedere cos’era successo...l’accoglienza è stata molto buona...la cosa non buona è stata cosa ho visto...
Appena entrata in sala parto ho visto che una donna stava partorendo ma il bambino era di podice...dunque per un attimo sono stata al settimo cielo per la fortuna di poter vedere un parto così...in Italia non si vedono...ma subito dopo ho capito che qualcosa non quadrava e quel qualcosa era che il bambino era già morto. La mamma era stanchissima e invece di incoraggiarla le ostetriche le dicevano che non stava spingendo bene...quando il bambino è uscito si è scoperto che era anche malformato...con una malformazione alla testa...ma l’ho visto solamente per due secondi.
Non l’hanno fatto vedere alla mamma...e il secondamento è seguito in silenzio...poi il pianto silenzioso della donna...e il nulla dell’ostetrica.
Scrivo adesso e questo fatto è successo una settimana fa...ho cercato di non pensarci e solo adesso trovo un po’ di coraggio per metabolizzarlo...e il mio modo è quello di scrivere.
Non mi ha fatto male vedere il bambino malformato...ne il fatto di vederlo nascere già morto...probabilmente il suo compito era già stato svolto così...passando con la sua mamma nove mesi sempre insieme...la cosa che mi ha più sconvolto e fatto male è stata l’indifferenza delle ostetriche...i silenzi che provavano che il pianto della donna le metteva in difficoltà...il preferire l’indifferenza ad un gesto o ad una parola...sì, è vero che qui le donne sono abituate a dover affrontare tutto da sole...ma così no...il compito di un’ostetrica è quello di supportare la donna...di guidarla...nel bene e nel male...forse era meglio infagottare il neonato in modo che non si vedesse la malformazione ma farglielo vedere...in fondo è sempre suo figlio...e quella donna deve elaborare un lutto grandissimo...forse si poteva stringerle la mano...forse forse...ma la cosa è andata così...e chissà quante altre mamme che perdono il loro figlio qui riceveranno lo stesso trattamento...
Questa vicenda mi ha rattristato molto...ma mi ha aiutato a pensare che io voglio essere un’altra cosa...e non voglio aver paura nemmeno di affrontare il grande dolore di qualcun altro...

sabato 28 giugno 2008

La malattia


Agoè, 26.06.2008

Rieccomi...dopo un po’ di silenzio...sono di nuovo davanti al computer a scrivere...stavolta non le mie avventure...ma la mia malattia...e il mio stato d’animo...e la differenza che ho riscontrato con questo popolo...
Sabato 14 giugno ho scoperto di avere la malaria...da qualche giorno non mi sentivo in forze...capivo che il mio corpo non reagiva più come prima...mi sembrava di avere tipo una leggera influenza...per fortuna ti fanno un po’ di terrorismo psicologico prima di partire...e quindi ho chiesto a Monica, la nostra tecnica di laboratorio, a fine giornata di farmi il test per vedere se era malaria...dopo circa mezz’ora ho saputo che la mia sensazione di malessere era giusta...e ho dovuto cominciare a prendere un farmaco che qui usano per questa malattia...sono 4 compresse la mattina e 4 la sera per tre giorni...ho pensato che più facile di così non poteva essere...tre giorni e me la sarei cavata! In più non avevo una grande febbre...
Così il giorno dopo ho deciso di partecipare alla gita al mare...nessuno poteva rifiutare un pranzo al ristorante con tavolo in spiaggia di fronte all’oceano...!Non crediate che abbia cominciato a fare la vip! Il tutto mi è costato 7 euro! Mi sono divertita...sono stata con le altre...e non mi sono sentita così malata...
La batosta è arrivata la sera del terzo giorno...quando ho avuto la febbre un po’ più alta e quindi ho capito che i farmaci non avevano fatto effetto...il giorno dopo mi sarebbe toccata la primo flebo della mia vita...o almeno di cui io ne sia consapevole...
La cosa bella di tutto questo è che non mi sono mai sentita sola o abbandonata...tutti si sono presi cura di me...e durante le 6 ore di flebo c’è stato un continuo via vai dalla mia camera...
Se non volete spendere soldi per bere e avere comunque la sensazione di essere brilli potete farvi una flebo di chinina o bervi due pastiglie...il risultato è assicurato...!!!
Ora la prendo sul ridere ma quando è stato giovedì, che stava per essere una settimana di malattia e di farmaci potenti e che non ne venivo fuori ho avuto un grandissimo momento di sconforto...di quelli dove non ti sai da che parte aggrappare per risalire...dove ti sembra di non far altro che crollare...fortunatamente il tempo...le lacrime...e qualche parola di incoraggiamento aiutano a superare tutto...così gli effetti della chinina sono passati...l’appetito è tornato e anche la voglia di ridere e sorridere dell’avventura che sto vivendo...!
Ora che sto bene...che ormai la convalescenza è finita...e che ti rendi conto che in fondo non è successo nulla di grave...mi chiedo come fanno queste persone ad essere così forti da non farsi abbattere nemmeno fisicamente dalla malaria...ci sono persone che vanno a lavorare nei campi con la febbre della malaria... ci sono bambini che regolarmente si beccano tre flebo al mese per la malaria...e non fiatano...
Allora ti rendi davvero conto di quanto sono stata fortunata a nascere in un altro continente...dove malattie come la malaria sono state debellate da tempo e dove la salute e quasi non solo un diritto ma un dovere della persona!
Ti rendi conto di quanto sia importante il tuo corpo...di quanto possa aiutare te stesso e ti possa aiutare ad aiutare...e forse cominci a provare a pensare che puoi cominciare a rispettarlo almeno un po’ di più!
E ti accorgi quanto diventa importante nel momento di maggior sconforto anche una sola parola...a cui ti puoi aggrappare...e quanto vorresti tutti quei gesti di affetto che forse a volte con il tuo comportamento o carattere hai rifiutato...
Ormai mancano due giorni al mio complimese! Sono tornata ad essere serena e in forma! E spero di riuscire a raccogliere presto della nuove immagini da descrivervi!
Vi abbraccio forte!
Fede


domenica 15 giugno 2008

Spero in un lieto fine

Agoè, 10.06.2008


Più cose mi hanno colpito in questi giorni...
Domenica 5 minuti prima dell’orario concordato per andare a Messa ha cominciato a piovere...una cosa normale forse...e so che da voi non finisce più di piovere...ma qui quando piove è un diluvio...l’acqua veniva giù a secchiate...la strada era un macello! Vi ricordo che la maggior parte delle strade qui non è asfaltata...pozzanghere profondissime e fiumi ai lati delle strade...ma la gente era fuori...per il mercato...chi per vendere e chi per comprare...e quello che si vedeva fuori dalla macchina sotto il diluvio erano donne e bambini che a piedi nudi camminavano nel fango che gli arrivava almeno alle caviglie con sopra la testa chili di cose da portare a casa...subito abbiamo pensato che se l’avessimo fatto noi europee l’indomani saremmo state a letto con 40 di febbre...ma loro no...hanno una forza fisica e morale che io non ho mai visto in nessuno...sono capaci di sopportare dolori fisici e morali che noi non immaginiamo...sto parlando delle donne e dei bambini togolesi...gli uomini sono un capitolo a parte come da noi...!
Ieri quando siamo arrivate al dispensario abbiamo trovato Martine, la ragazza incinta di cui vi ho raccontato, ad aspettarci sulla porta...voleva chiederci se una volta nato il bambino poteva darlo a noi per trovargli una famiglia...sembrava la decisione a cui era arrivata parlando con suo papà...visto che non sapeva quale era il nome del papà e qui è un immenso disonore. Oggi è tornata per avere il numero di telefono delle persone che si occupano di abbandoni e adozioni...ma...quando le è stato consegnato il numero ha detto di sentire male ai reni...la Sage l’ha visitata...ed era già a 4 cm di dilatazione con la manina del bimbo davanti alla testa...
Naturalmente in quel momento io ero a casa a mangiare...ma Ilaria è arrivata con la notizia...abbiamo preso le cose che ci servivano recuperabili a casa per il parto e siamo tornate al dispensario...la ragazza non aveva nessuno in quel momento che la potesse o volesse seguire...siamo salite in macchina con direzione il dispensario di Agoè...me la stava facendo un po’ sotto...è vero che era a 4 cm ma voi non potete immaginare la strada...speravo non mi partorisse in macchina... Arrivate al dispensario dove vado a lavorare il pomeriggio, ci fanno subito entrare in sala parto...fortunatamente conoscevo l’ostetrica di turno...era già quasi completa...e mi preparo per fare il parto...il bambino ha la mano davanti alla testa ma dicono che non ci sono problemi...uscirà...sono agitata e vedo che anche Ilaria un po’ lo è...ci sentiamo forse responsabili...o forse siamo coinvolte da questa storia...dopo pochi minuti si vede la testa...e poi entra a far parte di questo mondo, silenziosamente, un bambino maschio...sano...sano nonostante tutto quello che ha già passato...ed è anche bello...cerchiamo di coinvolgere subito Martine...non vogliomo che lo dia in adozione...ogni bambino ha il diritto di essere amato dalla sua mamma...ma lei è un po’ staccata,un po’ stanca,forse ha ancora tanta paura...
La mettono in una stanza vicino...e le mettiamo di fianco il bambino...proviamo a chiamare il papà che dopo un po’ di tentativi risponde e dice che verrà...
Martine ha partorito alle 15.03...alle 17 vediamo arrivare la zia...che non è di aiuto visto che sembra arrabbiata con la ragazza...poco dopo arriva Suor Justine che si occupa di un orfanotrofio...e parla con Martine...solo con lei e solo ora le dice di sapere chi è il padre del bambino e le dice che lo vuole tenere lei...noi siamo felici di questo...la zia va via...
Alle18.40 non si vede ancora nessuno...e Martine non ha mangiato dalla mattina...e noi dobbiamo rientrare...le compriamo qualcosa e la salutiamo...
In macchina al ritorno regnava un po’ di silenzio...un po’ di adrenalina...un po’ di felicità...ma molta pena...se non ci fossimo state io e Ilaria, Martine era sola...quando le sono venute le contrazioni...quando ha partorito...e dopo...e adesso cosa sarebbe successo?
Arrivate a casa abbiamo raccontato le nostre disavventure del pomeriggio...abbiamo fatto vedere le foto sul cellulare del bambino...e Olivia ha chiamato il papà della ragazza per sapere se qualcuno andava da lei...lui era là da sua figlia e suo nipote...finalmente!

Agoè, 11.06.2008


Oggi sono andata al dispensario...Martine era ancora là...però stava allattando suo figlio e con lei c’era una donna...un’altra zia...più tranquilla di quella di ieri...il bambino non ha ancora un nome...ma mi hanno detto che stasera sarebbe venuto a prenderli suo papà...li avrebbe portati a casa...forse fra qualche settimana andrà al nord da sua mamma...e quando il bambino sarà più grande tornerà per finire il suo apprendistato come sarta...
Io lo spero con tutto il mio cuore...e spero che questo sia un lieto fine...lo spero per Martine...e per suo figlio...lo spero perchè credo che insieme possano crescere insieme....e formare una famiglia...lo spero perchè il suo bambino non ha colpe e non ha chiesto di nascere...ma ha lottato fino in fondo per essere accettato...

Fede

domenica 8 giugno 2008

Il meritato riposo

Agoè, 08.06.‏2008


Finalmente arriva anche la domenica...e il riposo...ieri dopo la mattina al dispensario, io, Olivia e Ilaria siamo andate ad accompagnare da suo papà la ragazza incinta di 8 mesi...e ancora non abbiamo capito perchè possa comportarsi così...il papà è una bella persona...sembra...le ha costruito già la struttura dove poi avrebbe potuto fare l’atelier...non era arrabbiato ma dispiaciuto...e si vedeva non sapeva cosa fare...abbiamo scoperto che la mamma della ragazza è al nord...che vive con un altro uomo...e con suo papà vive una donna che dice di averla amata come una figlia...ma forse proprio tutto non è vero se Martine si comporta così...con un disperato bisogno di essere accettata da qualcuno!
Finalmente stamattina ho potuto dormire fino alle nove passate...colazione con molto calma e un po’ di pulizie...il clima sembra essere tranquillo in casa...abbiamo mangiato tutte assieme..cosa che durante la settimana capita raramente...perchè c’è chi rimane in laboratorio fino a tardi, chi esce per portare qualcuno in ospedale e non riesce a rientrare in tempo...insomma oggi il tempo per fortuna sembra essere calmo per tutti...e tutti abbiamo la possibilità di fare ciò che più ci piace...dormire (per me!), leggere o guardare la tv...fra qualche ora andrò a Messa e poi ci sarà la cena tutte assieme...
La comunità deve essere vissuta come una famiglia...almeno io sono convinta di questo...se quando partirò non ci sarà una persona di quelle con cui ho vissuto che mi rimpiangerà non avrà avuto senso la mia permanenza qui...nemmeno se mille persone fuori da questa casa chiederanno di me...e questa cosa dovrò portarmela a casa...non si può fare del bene fuori se non lo facciamo prima nella nostra famiglia...come mi diceva mia mamma...
Domani inizia un’altra settimana...e sarà sicuramente intensa...i malati saranno tanti...è la stagione della malaria questa...ma sarà bello comunque...incontrerò tanta gente...spero di riuscire ad andare alla maternità per far nascere qualcuno!...e magari costruirò qualche altro pezzo di rapporto con qualcuno...spero che le mie sensazioni siano giuste e di essere già ad un bel punto...!
Forse fra una settimana può capitare l’occasione di andare a visitare la savana...con padre Dindo...vedremo...mi hanno detto che vive in un villaggio di 200 persone...sarebbe una bella avventura!
In attesa di altre nuove da raccontarvi vi saluto...vi abbraccio...e vi auguro un buon inizio di settimana!

Fede

Un compleanno diverso

Agoè, 06.06.2008


Ieri giornata speciale per me...compio 24 anni...non a casa mia...in Africa...e lontano da tutte le persone che amo...
Non so se si può definire la giornata di ieri con un solo aggettivo...forse solo “speciale”!
E’ iniziato con la Messa alle sei del mattino...perchè per ogni festeggiato c’è la Messa a cui tutti gli altri devono partecipare...condivisibile o meno vi ammetto che non mi è dispiaciuta la cosa...ma qui dovrei aprire una parentesi sulla spiritualità un po’ troppo personale per essere pubblicata su internet...e quindi me la tengo per me...è inevitabile che anche questa parte della persona sia scossa. Non preoccupatevi che non penso assolutamente a farmi suora...ma le cose che vedi qui ti fanno riflettere un po’ su tutto!
Al dispensario mi è stata cantata la canzone e regalato un cappello bizzarro visto che le mie coinquiline sanno che faccio il clown...la giornata è iniziata tranquilla e gioiosa...ma con in fondo un pizzico di malinconia...
Durante la mattinata è arrivata al dispensario una ragazza di 20 anni che diceva di essere incinta e che il bambino era morto...con la Sage Femme abbiamo fatto la visita e molto domande...e abbiamo scoperto che lei aveva cercato di interrompere la gravidanza il giorno prima o la notte...ma che il bambino era ancora vivo...più volte nel corso della gravidanza aveva cercato di abortire...ma il bambino è ancora vivo...contro tutto e tutti...contro la sua stessa mamma che non lo vuole lui sta combattendo per vivere...la vita...e la forza che ci tiene aggrappata ad essa è enorme. Questa ragazza ha una storia un po’ travagliata...suo papà non la vuole a casa...perchè esce troppo spesso e volentieri con diversi ragazzi...e questo bambino capitato per caso per lei è un intralcio...ma non ho ancora capito ad oggi cosa davvero le stia passando per la testa...perchè nei suoi occhi c’è una tristezza che forse nessuno può capire...non la sto giustificando...ma non si può nemmeno dire è una zoccola e basta...perchè fa così?questa è la vera domanda a cui nessuno tranne lei potrebbe rispondere...a me piace pensare che il suo bambino continui a vivere dentro di lei nonostante tutto per dimostrarle che la vita deve essere vissuta nel migliore dei modi.
Nonostante questo si festeggia alla fine del lavoro al dispensario con tutti quelli che ci lavorano dentro...
E la sera arriva il momento più bello...abbiamo cenato tutte assieme...mi hanno preparato il budino...e mi hanno fatto due regali splendidi...un batique raffigurante una mamma con il suo bambino intenta a fare il fufù...piatto tipico togolese...perchè essendo ostetrica ogni giorno mi occupo di mamme e bambini...il tutto accompagnato da un biglietto...dove c’è scritto che sono contente della mia presenza...e mi augurano che il mio sorriso sorga sempre sulle mie labbra per seminare gioia...e io mi sono sentita accolta e voluta bene in un momento in cui stavo desiderando con tutto il mio cuore di essere a casa mia...e poter abbracciare,toccare,stringere le persone che amo...e mi è stato di aiuto...e poi sono riuscita sentirmi bene...nonostante la lontananza da casa...
Vi racconto questo perchè non sempre tutto è rose e fiori...non sempre siamo al top...ma sempre arriva qualcosa o qualcuno ad aiutarci se noi siamo pronti a riceverlo.
E tutti gli abbracci e le parole che diamo per scontate non lo sono...nè per chi le riceve nè lo deve essere per chi le dona...
Per questo dico che ieri non era la mia festa...ma la festa dei miei genitori...di mia mamma e di mio papà...perchè solo loro posso e devo ringraziare se oggi posso dire di aver festeggiato il mio 24° compleanno in Africa!

Fede

Il Bon Ton e l'edecazione

Agoè, 03.06.2008

Le tre giovani del gruppo, io, Ilaria e Olivia, hanno passato il fine settimana fuori dalla casa dei volontari...sabato sera siamo state a casa di Olivia a Lomè con i suoi due fratelli e due sue amiche. Abbiamo fatto una vera cena togolese consistente in pollo cotto nel pomodoro, pimman ( peperoncino ),e polenta cotta con pomodoro e cipolla! Il cibo è molto buono e saporito...ma la cosa più importante è come si mangia tutto questo. I togolesi ma penso in tutta l’africa non esiste un piatto per ogni commensale...si mangia tutti nella stessa padella...e con la mano...io non so cosa pensate voi...può sembrare una cosa schifosa...a me da l’idea di unione...di comunione...a me non fa schifo...a me piace questo modo di mangiare! Comunque non preoccupatevi...le due italiane hanno usato la forchetta invece della mano...ma mangiare dallo stesso piatto mi è piaciuto! Eravamo tutti seduti attorno ad un piccolo tavolino...e pescavamo insieme la polenta dalla terrina!
Siamo rimasti a dormire in quella casa...le case sono molto semplici...non hanno molto mobili...quello che non manca a chi ha l’elettricità è la tv e un dvd...! Così siamo riuscite a scampare alle Messa delle 7 domenicale e che dura 3 ore...
Il pomeriggio della domenica siamo andate in spiaggia! Finalmente ho visto l’oceano africano! Mi sono seduta davanti al mare...e guardavo le grandissime onde che si infrangevano sulla sabbia...era uno spettacolo! Era da Lisbona che non vedevo l’oceano...e a me affascina...è stato un pomeriggio veramente rilassante...c’erano le onde...c’era un venticello che non ti faceva soffrire il caldo...c’erano delle persone con cui poter parlare tranquillamente...è stato veramente bello!
Oggi ho cominciato a fare le consultazioni prenatali con la Sage Femme del nostro centro...è tornata dalle vacanze...è una donnina piccolina ma con moltissima energia che le traspira da tutti i pori! La cosa più importante per lei è educare le donne di qui...quindi se non hanno tutte le analisi che lei ha chiesto o se si presentano in un’altro giorno rispetto all’appuntamento dato le rispedisce a casa...perchè dice che devono imparare a fare quello che si dice loro e non fare quello che vogliono loro! Se i carnet sono sporchi o tenuti mali vanno cambiati! E soprattutto se all’entrata dicono loro che ci sono i wc all’interno e loro urinano dove vogliono...le spedisce a chiedere scusa! Penso di aver sentito più rimproveri oggi che io in tutto la mia vita...ma le donne sono affezionate a questa piccola grande Sage! Nonostante le abbia invitate a rivolgersi ad un altro centro durante la sua assenza tutte hanno aspettato il suo ritorno...e molte donne incinte aspettano fuori dall’entrata per poter iniziare le consultazioni con lei! E’ proprio una mamà...anche se ti rimprovera non puoi non volerle bene...sono contenta di poter imparare la sua arte nei prossimi 5 mesi...sono contenta di vedere un’africana che educa la sua gente! E’ importante che ci siano persone così...sono ascoltate più di 1000 bianchi!
Sono contenta di incontrare così tante persone...e sono contenta di trovare che ogni persona ti insegna qualcosa di nuovo...sono venuta qui per imparare...e spero di poter portare a casa alla fine un po’ di saggezza di queste persone!
E’ passato un mese...a volte lentamente...a volte più velocemente! Ho imparato che la nostalgia c’è...ma che ci deve essere...altrimenti che rapporti avrei costruito?! Ma sono serena...e ho una grande tranquillità di fondo...

Vi abbraccio forte!
Fede

mercoledì 4 giugno 2008

lunedì 2 giugno 2008

Morte e nascita

Agoè, 30.05.2008

Non ricordo esattamente dove e come l’ho sentito ma il titolo è giusto così! Non è la vita il contrario della morte ma è la nascita...della vita non c’è contrario...
Gli avvenimenti di questi due giorni sono straordinariamente tragici e straordinariamente splendidi!
Ieri al dispensario sembrava una giornata tranquilla...fin troppo...nessun bambino particolarmente grave e nessun paziente da evacuare...tutto troppo bello per essere vero...
Ormai mi sono presa l’incarico a mezziogiorno o una di tornare a casa sia per mangiare che per preparare dei panini alle altre, che hanno lavori più lunghi del mio. Quindi ieri ho fatto questo e con me è venuta Ilaria, vista la giornata tranquilla. Mangiamo e scherziamo e non ci accorgiamo nemmeno che stiamo mangiando un mango con i vermi! Va beh...
Quando arriviamo al dispensario vediamo un corri corri generale...e pensiamo ad un urgenza...e invece veniamo informate che l’urgenza c’era ma è già finita...una bambina di 3 anni è stata portata troppo tardi al dispensario...è arrivata che, nonostante la pelle, era bianca e itterica e in affanno...sono riusciti solo a portarla in sala emergenza per poterle fare un prelievo ma la bimba è morta dopo due minuti...nemmeno il tempo di prendere la siringa. Che cosa avesse è semplice...una malaria non curata che ti porta all’anemia e ti uccide. L’ho vista stesa sul letto...sembrava dormisse. E poi quando è arrivata la mamma ho sentito la sua disperazione...era nei campi a lavorare e la bimba stava male da dieci giorni ma la sera sembrava sempre migliorare...fino a ieri. Ma la vita è veramente bastarda...a volte...solo per il fatto che continua indipendentemente da tutto e tutti. E dopo mezz’ora al dispensario si è tornato a lavorare come sempre. Non riuscivo a disperarmi...cercavo di tenere lontana questa cosa da me...ma comunque non ero io...forse un po’ incazzata con il mondo.
Non preoccupatevi...di malaria si muore solo se non viene curata per molto tempo...e qui la prima cosa che ti danno se hai la febbre sono i medicinali antimalarici. Sarebbe facile curarla...se tutti sapessero cos’è, come si manifesta e cosa bisogna fare. Ma a volte questa gente è veramente testarda e non vuol capire...e giustifica le morti dei bambini dicendo che Woodu (non so se si scriva così) li ha presi. E invece no...
Poi la vita ti regala sempre qualcosa per cui sorridere...
Oggi sono andata al dispensario vicino...in macchina da sola...si sono fidati...Questo lo dico perchè qui non è facile guidare...ci sono moto e bici che ti sorpassano da ogni dove e buche enormi da evitare...comunque sono riuscita ad arrivare sana e salva.
La prima cosa che faccio vado nell’ufficio della coordinatrice a salutare e cambiare le scarpe...mi dice che vieni a presentarmi al personale perchè c’è gente che non ho mai visto! Le Sage Femme (ostetriche) in questo dispensario sono tutte delle grandi obese e bruttissime! Sembrano veramente delle arpie...e quella di oggi era spaventosa ma altrettanto gentile! Dopo un’ora e mezzo che ero lì senza far niente e che meditavo di tornare alla casa è arrivata una donna “quasi completa”...non avevo capito a che punto eravamo del travaglio ma quel quasi mi ha dato fiducia...dopo circa 15 minuti la Sage la visita e dice che è completa...si gira verso di me e mi chiede se avevo le cose per assistere al parto...certo ma comincio ad essere agitata...sono 8 mesi che non assisto ad un parto!
Corro a prendere le mie cose, torno e m’infilo il tabliè (dicesi anche grembiule per cucinare), i guanti lunghi (mi arrivano alle spalle),e i guanti sterili. Sono pronta...guardo la Sage e l’accocheurs (ostetrica ma senza diploma che fa i parti) e vedo che nessuna delle due ha i guanti e le prego gentilmente di indossarli che non si sa mai! Dopo un minuto la bambina è nata...mi sono un po’ impacciata perchè è tutto un’altro modo di lavorare...e avevo la padella che non mi lasciava spazio...ma l’adrenalina è stata quella di sempre! Pesava 2300g ed ha pianto subito!
Quando tornavo in macchina davanti a me c’era un magnifico tramonto rosso...e pensavo che ero nella mia Africa...e che avevo aiutato a partorire una donna...che ero tornata a vedere il fantastico miracolo della vita...e che ne vedrò di certo tanti altri di miracoli...ed ero semplicemente felice!
Sorridevo...sorridevo...e guardavo...il tramonto...la gente sulla strada...i colori...la vita!
Penso...la vita di per se è un po’ complicata...e noi spesso la aiutiamo ad esserlo di più...perchè non l’aiutiamo mai ad esserlo di meno? E forse l’Africa mi sta dando un consiglio...che è la semplicità a migliorare sempre le cose...non vuol dire non fare nulla o non avere nulla...ma essere semplici...e assaporare di più quello ci offre ma che non ci accorgiamo...e questo non vale solo per questa parte del mondo...forse qui è solo più facile accorgersene...

Vi abbraccio e vi bacio!
Fede

La vita frenetica dell'Africa

Agoè, 28.05.‏2008‏‏‏

Il luogo delle lettere cambia...e anche la tempistica...sono tornata alla casa dei volontari di Agoè giovedì scorso...e da allora ho sempre corso...quando riuscivo a fermarmi cercavo di dormire il più possibile!
Ho fatto talmente tante cose in questi giorni che devo aprire il diario per ricordare i vari fatti.
Giovedì mattina, quando sono arrivata alle 8, mi hanno subito piazzato all’accoglienza e così ho cominciato a lavorare...non è un grandissimo lavoro, ma il tempo passa veloce e qui si cerca di fare quello che può essere più utile! In pratica compilo i carnet ( un libricino dove si scrivono tutte le visite che si fanno ), oppure peso i bambini e prendo la loro altezza, o vado fuori dove le persone aspettano e faccio passare avanti le urgenze. Qui in media ci sono 50 o 60 consultazioni al giorno! E tantissimi bambini con febbre alta e malaria...riescono a toccare i 41°! Alle 11 o massimo 12 il mio lavoro finisce ma le consultazioni si protraggono fino a pomeriggio inoltrato.
Il secondo giorno dal mio ritorno ho anche cambiato stanza...ora ho il bagno in camera ed è una grandissima comodità!
Sabato pomeriggio è stato il giorno del pediatra ( viene un sabato pomeriggio al mese )...c’erano 28 bambini da vedere! Ho provato ad interagire con loro...ma ho trovato delle difficoltà...alcuni erano piccoli, altri non parlavano francese...ma la maggior parte era diffidente verso una bianca vestita da infermiera che si è seduta per terra ed ha cominciato a disegnare! Ma ho fatto le mie piccole conquiste visto che 5 sono venuti a disegnare con me. C’era una bambina bellissima che non aveva nessuna paura di me e si è lasciata coinvolgere...e abbiamo colorato insieme...per me è stata un’emozione! Poi mi è stato detto che è sieropositiva...e la prima cosa che ho pensato da vile è stata a cosa avevo fatto con lei. Poi mi sono detta “Fede, non essere deficiente e fare come le persone che non sanno come si trasmette questa malattia e hanno paura delle persone”! Ho preso la bimba in braccio e ho continuato a giocare con lei. La mia giornata era già piena così!
Domenica, sveglia alle 4,45 e gita a Kpalime per la comunione della sorella di Olivia! L’alba è stata qualcosa di meraviglioso...e indescrivibile! C’erano tutti i colori del mondo che spuntavano assieme al sole e al nuovo giorno! Comunque, celebrazione stranamente corta, solo 2 ore rispetto alle 3 ore di Messa domenicale alla nostra parrocchia. La Celebrazione, come la Messa, è stata fatta con alcune parti in Ewè e altre in francese...di solito l’omelia è in tutte e due le lingue. La prima cosa diversa da noi è che per ogni momento c’è almeno un canto...ed il coro è sempre accompagnato dagli jambè! La seconda e la più bella, a mio avviso, è che all’offertorio non c’è nessuno che passa tra i banchi a raccogliere l’elemosina...ma tutti ordinatamente ci si alza e ballando si porta l’offerta nelle ceste davanti all’altare! Poi a volte ci si deve alzare per giorno della settimana in cui si è nati, altre volte per sesso, altre ancora si comincia dai banchi più vicini all’altare ai più lontani. E tutti nel frattempo si alzano e ballano e battono le mani a tempo di musica! E’ vissuta e ti da la sensazione di una grandissima festa!
Lunedì sono andata con Mari a chiedere il permesso, ad un dispensario a 7 km dal nostro, di poter lavorare nella loro maternità. Permesso accordato ma ovviamente non sono diversa dai pazienti che chiedono di essere curati e quindi mi sono dovuta procurare tutto il necessario per poter lavorare in sicurezza. Persino il sapone per lavarmi le mani! Tutti i pomeriggi che posso così posso andare e se voglio anche qualche notte...visto che anche le africane mi confermano che i bambini nascono molto di notte! In 2 pomeriggi da poche ore ciascuno ho già visto 4 parti! Le condizioni degli ambienti sono una cosa inimmaginabile, e gli strumenti per il parto consistono in guanti, padella, cordonclamp e lametta per tagliare il cordone. Non esistono pinze da collo o koker o forbici da episiotomia o teli sterili! Solo le mani...eppure i bambini nascono e vivono e le mamme non hanno quasi mai bisogno di punti di sutura! Le donne non sono mai guardate e non gli si tiene la mano per incoraggiarle...il travaglio se lo fanno da sole camminando avanti e indietro nel piccolo cortile del dispensario! E’ proprio tutto un altro mondo...fatto di semplicità e di una grande forza!
Ora vado a letto perchè sono stanchissima...qui le giornate volano...sai sempre a che ora parti alla mattina ma non sai mai quando torni la sera!
Vi abbraccio, vi stringo a me e vi ringrazio per le parole incorraggianti che mi inviate!

Fede

martedì 20 maggio 2008

Alla scoperta dei villaggi

Datcha, 19.05.2008

20 giorni dalla mia partenza e spero che qualcuno senta la mia mancanza ! Scherzo!

Ieri viaggio all’avventura all’interno dei villaggi...mi ha accompagnato Madre Serafin che di solito va’ per dare la comunione alle persone che non riescono a muoversi...

Mi dice che a piedi è troppo lunga e perdiamo tempo e che se non ho paura possiamo andare in due sul motorino...io dico “pas de problem” ( nessun problema). Piccola nota: in Togo non si usano i caschi e le strade che portano ai villaggi ovviamente non sono asfaltate!

Partiamo quindi su un motorino vecchissimo che si chiama Pony! E nel frattempo spero non si fermi lungo il viaggio!

Si comincia con un piccolo villaggio dove c’è una vecchina che non riesce più a camminare e guarda le giornate seduta davanti alla porta di casa! Penso sia la persona più sorridente e gioiosa che io abbia incontrato! Sola al mondo ma con un sorriso che non si puo’ dimenticare! Ovviamente non parla il franse e Serafin fa da interprete...e mi dice che si chiama Elen e che mi dà il benvenuto! Non ha niente da offrimi e si scusa di questo cosi’ mi dedica una canzone e me la canta...avevo la pelle d’oca e vi giuro non faceva freddo!

Un’ altra cosa molto emozionante è stata che arrivata in questo villaggio una bambina appena mi ha visto ha smesso di schiacciare pomodori con sua sorella mi è corsa incontro mi ha preso per mano e me l’ha tenuta fino a quando non sono ripartita! Non l’avevo mai vista...ma era di una dolcezza estrema...

Abbiamo fatto visita anche a due signori anziani non vedenti e ad altre due signore con difficoltà a muoversi...l’accoglienza è la medesima! Magari loro si siedono per terra ma ti offrono la miglior sedia che hanno...si scusano di non aver niente da poterti offrire e non sanno che ti stanno dando la miglior lezione di vita che si possa avere! E il più bel sorriso sdentato che si possa ricevere! Che tu sia bianco,ricco o meno,a loro non interessa nulla...per loro sei un ospite da onorare e che ringraziano perchè hai fatto loro visita!

Vivono in una grandissima povertà! Non hanno nulla! Niente elettricità,niente acqua. Solo una casa fatta di fango e paglia che se piove dormi sul bagnato. Nulla. Ma hanno il sorriso più grande del mondo e tu, ospite ti senti l’essere più piccolo della terra!

E poi ci sono tantissimi bambini che sbucano da ogni parte e ti guardano incuriositi, a volte spaventati, con quegl’occhioni enormi che se potessi me li porterei a casa tutti!

Esiste l’Africa che ti prende in giro perchè sei bianco e l’Africa che ti chiede di tutto perchè sei bianco...

Ma l’Africa vera è questa...quella povera...ma ricca...quella semplice...ma generosa! Questa è l’Africa di cui tante persone si sono innamorate...questa è l’Africa che ti rimane nel cuore!

Se solo sono riuscita a trasmettervi un centesimo di quello che ho visto e provato...sono contenta!

Vi abbraccio forte!

Fede

venerdì 16 maggio 2008

OSPEDALI E PARADOSSI

Datcha, 09.05.2008

Il giorno seguente al mio arrivo in Togo ho passato la giornata ad accompagnare Maristella nelle sue commissioni. Lungo i suoi percorsi ho avuto la fortuna e sfortuna d’incappare nell’ospedale di Tokoine. Il più grande ospedale in Togo...e dei tre che ho visto il peggiore. E’ pubblico e universitario. Al suo interno non esistono wc...figuriamoci le doccie! La cosa che prima ti ferisce è il forte odore di escrementi. Alla piccola chirurgia, dove noi dovevamo accompagnare un bambino ritardato per far togliere il gesso, c’era un bambino di circa sei anni con tutta la gamba sinistra ingessata, abbondonato in quella sala d’aspetto. A volte piangeva...a volte si divertiva a prendere in giro le persone in quella stanza...era sporco. E sdraiato su un pavimento ancora più sporco. Ogni tanto qualcuno gli dava qualcosa da mangiare.

Negli ospedali togolesi funziona cosi’: tutti i medicinali, gli esami ,i giorni di ricovero e le operazioni sono a carico del paziente. Le consultazioni devono essere pagate in anticipo e vengono eseguite dopo ore di attesa. Se la terapia consiste, ad esempio, in una iniezione, devi andare a procurarti farmaco, siringa e cotone per disinfettare alla farmacia. Poi quando hai tutto ed hai aspettato un altro po’ ti fanno l’iniezione.

Non so ancora cosa pensare su cio’ che ho visto e su cosa ho sentito raccontare riguardo questo ospedale. E a volte è davvero difficile non giudicare... Anche poi quando vieni a sapere che una suora si è fatta portare da mangiare dall’Italia, tramite una volontaria, ben 10kg di roba tra formaggi e salumi vari! Ho capito invece, stando qui, che qualsiasi cosa tu voglia mangiare la puoi trovare! ( Il Mc Donald no pero’! ) Quando sai di queste cose t’incazzi come una bestia senza poter far qualcosa. La fortuna è che l’unica suora di questo genere che ho incontrato fino ad ora qui in Togo.

Un abbraccio

Fede

LE VERE FOTO DELL’AFRICA

Datcha, 08.05.2008

Sono al Nord del Togo, in un’altra missione di suore canossiane che in questo villaggio hanno costruito un’ospedale. A dire il vero è stata Suor Gina a costruire questa struttura...da sola e con 34 anni di servizio in Congo come ostetrica.Ora è sorda per forti dosi di chinino che ha dovuto prendere per la malariama ha con sè nn so quante valigie di storie tristi e gioiose da raccontare! Se potessi è questo che vorrei dall’Africa...portare a casa racconti,storie sagge.

Sto bene in questo Paese e mi sto ambientando nonostante la grande nostalgia di casa.

Qui sto conoscendo la vera povertà ma la grande ricchezza interiore. L’Africa non è la foto di un bambino con la pancia grossa e pieno di mosche! L’Africa è fatta di suoni di animali, di tamburi, di clacson di moto e macchine. E’ fatta di colori...quelli del cielo, del sole, della terra rossa, del verde degli arbusti, degli alberi fioriti, dei vestiti, dei pagne con cui si coprono le donne. E’ fatta di caldo soffocante prima della pioggia intensa e di fresche brezze mattutine. E’ fatta dal sapore dei cibi...gli spaghetti non sono fatti come da noi...dalla frutta....mango, papaya, ananas e banane con un gusto completamente nuovo. E’ fatta da tante “mamà” che tengono sulla loro schiena i loro bambini e sulla testa portano ceste pesantissime di acqua o frutta o altro...

Poi è fatta anche di gente povera che non ha i soldi per pagarsi i medicinali per curare una semplice malaria o i vermi. E’ fatta di SIDA ( AIDS ) e di carteloni pubblicitari sulle strade che dicono in francese di usare il preservativo o di fare il test...peccato che chi sa parlare e leggere il francese è la minoranza.

I ritmi della vita sono completamente capovolti...alle 4 di mattina c’è chiaro e alle 6 di sera è notte. Il caldo fa rallentare tutto...e loro sono comunque molto più calmi di noi...le emergenze negli ospedali si risolvono dopo ooore con un intervento chirurgico.

Per fare 100 m ci impieghi almeno 15 minuti se sei a piedi perchè ogni persona che incontri devi salutarla e scambiare i convenevoli...se sei fortunato ha una storia da raccontarti...allora ci metti di più.

Quando passeggi nei mercati vieni “assalito” dai commercianti perchè sei iuvo’, uomo bianco, e quindi necessariamente ricco per loro...dopo 50m hai già una decina di persone che ti seguono cercando di venderti qualcosa o parlandoti...molti hanno imparato l’italiano pur di riuscire a fare affari.

Per ora è tutto...per quanto mi riguarda non sono dimagrita di un etto visto che si mangia bene...nè mi sono molto abbronzata. Sto cercando di osservare e carpire più segreti possibili cercando di avere occhi puliti.

E a volte mi capita di fare il conto alla rovescia per il mio ritorno...

4 baci,

come si usa fare qui!

Fede