martedì 20 maggio 2008

Alla scoperta dei villaggi

Datcha, 19.05.2008

20 giorni dalla mia partenza e spero che qualcuno senta la mia mancanza ! Scherzo!

Ieri viaggio all’avventura all’interno dei villaggi...mi ha accompagnato Madre Serafin che di solito va’ per dare la comunione alle persone che non riescono a muoversi...

Mi dice che a piedi è troppo lunga e perdiamo tempo e che se non ho paura possiamo andare in due sul motorino...io dico “pas de problem” ( nessun problema). Piccola nota: in Togo non si usano i caschi e le strade che portano ai villaggi ovviamente non sono asfaltate!

Partiamo quindi su un motorino vecchissimo che si chiama Pony! E nel frattempo spero non si fermi lungo il viaggio!

Si comincia con un piccolo villaggio dove c’è una vecchina che non riesce più a camminare e guarda le giornate seduta davanti alla porta di casa! Penso sia la persona più sorridente e gioiosa che io abbia incontrato! Sola al mondo ma con un sorriso che non si puo’ dimenticare! Ovviamente non parla il franse e Serafin fa da interprete...e mi dice che si chiama Elen e che mi dà il benvenuto! Non ha niente da offrimi e si scusa di questo cosi’ mi dedica una canzone e me la canta...avevo la pelle d’oca e vi giuro non faceva freddo!

Un’ altra cosa molto emozionante è stata che arrivata in questo villaggio una bambina appena mi ha visto ha smesso di schiacciare pomodori con sua sorella mi è corsa incontro mi ha preso per mano e me l’ha tenuta fino a quando non sono ripartita! Non l’avevo mai vista...ma era di una dolcezza estrema...

Abbiamo fatto visita anche a due signori anziani non vedenti e ad altre due signore con difficoltà a muoversi...l’accoglienza è la medesima! Magari loro si siedono per terra ma ti offrono la miglior sedia che hanno...si scusano di non aver niente da poterti offrire e non sanno che ti stanno dando la miglior lezione di vita che si possa avere! E il più bel sorriso sdentato che si possa ricevere! Che tu sia bianco,ricco o meno,a loro non interessa nulla...per loro sei un ospite da onorare e che ringraziano perchè hai fatto loro visita!

Vivono in una grandissima povertà! Non hanno nulla! Niente elettricità,niente acqua. Solo una casa fatta di fango e paglia che se piove dormi sul bagnato. Nulla. Ma hanno il sorriso più grande del mondo e tu, ospite ti senti l’essere più piccolo della terra!

E poi ci sono tantissimi bambini che sbucano da ogni parte e ti guardano incuriositi, a volte spaventati, con quegl’occhioni enormi che se potessi me li porterei a casa tutti!

Esiste l’Africa che ti prende in giro perchè sei bianco e l’Africa che ti chiede di tutto perchè sei bianco...

Ma l’Africa vera è questa...quella povera...ma ricca...quella semplice...ma generosa! Questa è l’Africa di cui tante persone si sono innamorate...questa è l’Africa che ti rimane nel cuore!

Se solo sono riuscita a trasmettervi un centesimo di quello che ho visto e provato...sono contenta!

Vi abbraccio forte!

Fede

venerdì 16 maggio 2008

OSPEDALI E PARADOSSI

Datcha, 09.05.2008

Il giorno seguente al mio arrivo in Togo ho passato la giornata ad accompagnare Maristella nelle sue commissioni. Lungo i suoi percorsi ho avuto la fortuna e sfortuna d’incappare nell’ospedale di Tokoine. Il più grande ospedale in Togo...e dei tre che ho visto il peggiore. E’ pubblico e universitario. Al suo interno non esistono wc...figuriamoci le doccie! La cosa che prima ti ferisce è il forte odore di escrementi. Alla piccola chirurgia, dove noi dovevamo accompagnare un bambino ritardato per far togliere il gesso, c’era un bambino di circa sei anni con tutta la gamba sinistra ingessata, abbondonato in quella sala d’aspetto. A volte piangeva...a volte si divertiva a prendere in giro le persone in quella stanza...era sporco. E sdraiato su un pavimento ancora più sporco. Ogni tanto qualcuno gli dava qualcosa da mangiare.

Negli ospedali togolesi funziona cosi’: tutti i medicinali, gli esami ,i giorni di ricovero e le operazioni sono a carico del paziente. Le consultazioni devono essere pagate in anticipo e vengono eseguite dopo ore di attesa. Se la terapia consiste, ad esempio, in una iniezione, devi andare a procurarti farmaco, siringa e cotone per disinfettare alla farmacia. Poi quando hai tutto ed hai aspettato un altro po’ ti fanno l’iniezione.

Non so ancora cosa pensare su cio’ che ho visto e su cosa ho sentito raccontare riguardo questo ospedale. E a volte è davvero difficile non giudicare... Anche poi quando vieni a sapere che una suora si è fatta portare da mangiare dall’Italia, tramite una volontaria, ben 10kg di roba tra formaggi e salumi vari! Ho capito invece, stando qui, che qualsiasi cosa tu voglia mangiare la puoi trovare! ( Il Mc Donald no pero’! ) Quando sai di queste cose t’incazzi come una bestia senza poter far qualcosa. La fortuna è che l’unica suora di questo genere che ho incontrato fino ad ora qui in Togo.

Un abbraccio

Fede

LE VERE FOTO DELL’AFRICA

Datcha, 08.05.2008

Sono al Nord del Togo, in un’altra missione di suore canossiane che in questo villaggio hanno costruito un’ospedale. A dire il vero è stata Suor Gina a costruire questa struttura...da sola e con 34 anni di servizio in Congo come ostetrica.Ora è sorda per forti dosi di chinino che ha dovuto prendere per la malariama ha con sè nn so quante valigie di storie tristi e gioiose da raccontare! Se potessi è questo che vorrei dall’Africa...portare a casa racconti,storie sagge.

Sto bene in questo Paese e mi sto ambientando nonostante la grande nostalgia di casa.

Qui sto conoscendo la vera povertà ma la grande ricchezza interiore. L’Africa non è la foto di un bambino con la pancia grossa e pieno di mosche! L’Africa è fatta di suoni di animali, di tamburi, di clacson di moto e macchine. E’ fatta di colori...quelli del cielo, del sole, della terra rossa, del verde degli arbusti, degli alberi fioriti, dei vestiti, dei pagne con cui si coprono le donne. E’ fatta di caldo soffocante prima della pioggia intensa e di fresche brezze mattutine. E’ fatta dal sapore dei cibi...gli spaghetti non sono fatti come da noi...dalla frutta....mango, papaya, ananas e banane con un gusto completamente nuovo. E’ fatta da tante “mamà” che tengono sulla loro schiena i loro bambini e sulla testa portano ceste pesantissime di acqua o frutta o altro...

Poi è fatta anche di gente povera che non ha i soldi per pagarsi i medicinali per curare una semplice malaria o i vermi. E’ fatta di SIDA ( AIDS ) e di carteloni pubblicitari sulle strade che dicono in francese di usare il preservativo o di fare il test...peccato che chi sa parlare e leggere il francese è la minoranza.

I ritmi della vita sono completamente capovolti...alle 4 di mattina c’è chiaro e alle 6 di sera è notte. Il caldo fa rallentare tutto...e loro sono comunque molto più calmi di noi...le emergenze negli ospedali si risolvono dopo ooore con un intervento chirurgico.

Per fare 100 m ci impieghi almeno 15 minuti se sei a piedi perchè ogni persona che incontri devi salutarla e scambiare i convenevoli...se sei fortunato ha una storia da raccontarti...allora ci metti di più.

Quando passeggi nei mercati vieni “assalito” dai commercianti perchè sei iuvo’, uomo bianco, e quindi necessariamente ricco per loro...dopo 50m hai già una decina di persone che ti seguono cercando di venderti qualcosa o parlandoti...molti hanno imparato l’italiano pur di riuscire a fare affari.

Per ora è tutto...per quanto mi riguarda non sono dimagrita di un etto visto che si mangia bene...nè mi sono molto abbronzata. Sto cercando di osservare e carpire più segreti possibili cercando di avere occhi puliti.

E a volte mi capita di fare il conto alla rovescia per il mio ritorno...

4 baci,

come si usa fare qui!

Fede